Grizzana Morandi (BO): mostra “Grizzana, Giorgio Morandi, Francesco Arcangeli: cinquant’anni dopo. Arte in Appennino da Lorenzo Monaco a Luigi Ontani” fino al 17 settembre 2017
Comune di Grizzana Morandi in collaborazione con Arcidiocesi di Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Polo museale dell’Emilia-Romagna e Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
GRIZZANA, GIORGIO MORANDI, FRANCESCO ARCANGELI: CINQUANT’ANNI DOPO
Arte in Appennino da Lorenzo Monaco a Luigi Ontani
mostra a cura di Angelo Mazza e Anna Stanzani
Fienili del Campiaro
Strada Provinciale 24
località Campiaro
Grizzana Morandi (BO)
fino al 17 settembre 2017
orari di apertura
dal lunedì al venerdì dalle ore 14.30 alle 17.30
sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30
Uno sguardo circolare che dal territorio grizzanese si estende al paesaggio dell’Appennino bolognese e alle sue mutazioni, per soffermarsi in particolare sui suoi beni storico-artistici e architettonici, arrivando fino a Morandi e Ontani.
E al tempo stesso, un omaggio a tre grandi uomini legati in vario modo a Grizzana: Giorgio Morandi -naturalmente- colui che ha dato fama mondiale al piccolo paese; Francesco Arcangeli, il grande critico che studiò il patrimonio locale; e infine Andrea Emiliani, le cui Campagne di rilevamento dei beni dell’Appennino alla fine degli anni sessanta sono una pietra miliare per la storia della tutela e per uno sviluppo sostenibile del territorio.
E’ questo il cuore della mostra curata da Angelo Mazza e Anna Stanzani “Grizzana, Giorgio Morandi, Francesco Arcangeli: cinquant’anni dopo. Arte in Appennino da Lorenzo Monaco a Luigi Ontani“ allestita nei Fienili del Campiaro di Grizzana Morandi fino al 17 settembre 2017.
La mostra espone una decina di incisioni di Giorgio Morandi, una trentina dipinti antichi di notevole interesse, da Lorenzo Monaco a Giuseppe Maria Crespi, e alcune opere di Luigi Ontani, facendo anche dialogare tra loro belle fotografie storiche e recentissime dell’Appennino.
L’esposizione vuole rappresentare un ulteriore elemento attrattivo di un territorio che già può vantare eccellenze assolute, dalla Rocchetta Mattei alla chiesa di Alvar Aalto, dalla casa di Giorgio Morandi al patrimonio artistico di grande interesse, senza dimenticare le antiche strade riscoperte recentemente dal turismo e la bellezza di borghi antichi, ancora ben conservati, incastonati nel suggestivo paesaggio tra il Reno e il Setta.
Cinquant’anni dopo (di Angelo Mazza)
È trascorso mezzo secolo da quando, nel 1966, Francesco Arcangeli curò a Grizzana la piccola esposizione “Omaggio a Giorgio Morandi”, a due anni dalla scomparsa del suo amico grande pittore.
Quell’esposizione riuscì a dare forma a un modello esemplare che avrebbe silenziosamente prodotto i suoi frutti. Legava il nome di Giorgio Morandi al luogo da lui scelto per l’abituale vacanza, quasi un ritiro dal mondo, già nel 1913 e nello stesso tempo indagava sull’arredo figurativo della piccola parrocchiale e del territorio circostante, esponendo dipinti del tutto sconosciuti e appena recuperati da interventi di restauro promossi dalla Soprintendenza (allora denominata alle Gallerie) con finanziamento della Provincia.
Arcangeli rivelava l’inattesa presenza di una preziosa tavola di Lorenzo Monaco nella chiesina di Tavernola, di un dipinto giovanile di Giuseppe Maria Crespi nell’oratorio privato di Sant’Andrea Avellino a Veggio e restava incantato davanti agli affreschi che rivestono l’oratorio di Santa Caterina d’Alessandria a Montovolo, eseguiti poco dopo la metà del Quattrocento.
I
l restauro di quei dipinti (le cui gravi ferite erano lo specchio delle tragedie consumate in quel territorio, martoriato dal secondo conflitto mondiale) e lo studio che l’aveva accompagnato anticiparono le campagne di rilevamento dei beni artistici dell’Appennino avviate subito dopo da Andrea Emiliani con il sostegno dell’allora Soprintendente Cesare Gnudi.
Si formò in quell’occasione una nuova classe di storici dell’arte: quelle ricerche sul campo portarono alla catalogazione del territorio secondo un rinnovato concetto di bene culturale aperto a valenze antropologiche nella riqualificazione delle arti applicate e dell’artigianato. Di determinante efficacia documentale, ai fini della conoscenza e della conservazione, risultarono le campagne fotografiche che per la prima volta fermarono le immagini degli oggetti di interesse artistico, frenandone le illeciti sottrazioni, e dello stesso territorio nei suoi aspetti storico-naturalistici, dagli antichi borghi agli edifici rurali, alle coltivazioni, grazie all’occhio sensibile di Paolo Monti che rivisitava i luoghi di Luigi Fantini segnati nel frattempo dai fenomeni di spopolamento e di abbandono per l’accelerazione impressa ai processi di industrializzazione del paese.
Si apriva un campo di ricerche sulla tutela territoriale che nei decenni a venire avrebbe impegnato l’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna fondato nel 1974.
Come quella di 50 anni fa, la mostra che si apre il 22 luglio è promossa dal Comune di Grizzana Morandi. In un contesto profondamente mutato, estende lo sguardo oltre i confini esplorati nel 1966, con un’indagine per campioni sulla valle del Reno in sintonia con la costituzione dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese e prosegue oltre lo stesso Morandi con l’esposizione delle opere di Luigi Ontani, genius loci, opere di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
L’immagine di Grizzana si è fusa con la memoria di Giorgio Morandi soprattutto grazie alle celebrazioni del 1984 -a 20 anni dalla sua morte- che registrarono la visita straordinaria del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, e si conclusero l’anno successivo con la nuova denominazione di “Grizzana Morandi” approvata con referendum dalla popolazione.
La Casa Morandi, di proprietà del Comune, è divenuta parte integrante delle case d’artista rese visitabili, proiezione tridimensionale del disadorno minimalismo della sua pittura dalle impercettibili ma sensibili modulazioni e silenziose a difesa di una riservatezza estrema.
I “fienili del Campiaro”, proprio di fronte alla casa di Morandi e oggetto ricorrente delle sue pitture e delle sue incisioni con l’abbagliane luce della strada bianca, sono stati acquisiti dal Comune, risanati e riconvertiti a sede di manifestazioni culturali.
Sempre al 1966, in concomitanza con la mostra di Francesco Arcangeli, risalgono la visita di Alvar Aalto a Riola Ponte, frazione di Grizzana Morandi, e l’avvio del progetto per la chiesa di Santa Maria Assunta voluta dal cardinale Giacomo Lercaro, poi realizzata tra il 1976 e il 1978 e conclusa con la costruzione del campanile nel 1994.
La catalogazione dei beni artistici promossa e sostenuta dalla Soprintendenza di Bologna è stata nel frattempo completata grazie alla campagna di inventariazione informatizzata dei beni storici e artistici delle diocesi italiane avviata nel 1996 e coordinata dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
Il nuovo contesto ha registrato nel 1991 l’ingresso delle Fondazioni di origine bancaria nel sistema della tutela dei beni culturali, con un’incisività nella gestione del territorio che, non esaurendosi nella mera erogazione di risorse finanziarie, agisce sul piano della programmazione: di rilevanza nazionale l’acquisto nel 2005 -e il successivo restauro- della fatiscente Rocchetta Mattei di Riola di Vergato, scenario di imprevedibili esotismi, da parte della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna che nel 2015 ne ha affidato la gestione al Comune di Grizzana.
Sul modello esemplare della circoscritta esposizione di Francesco Arcangeli, la mostra illustra i luoghi e le opere con le nuove immagini di Carlo Vannini, fotografo d’eccezione, e ripropone la riflessione sui destini della tutela avendo proceduto alla manutenzione e al restauro dei dipinti esposti, in controtendenza rispetto alla moda attuale che, poco sensibile ai temi della conservazione, rincorre la mera visibilità mediatica.
GRIZZANA, GIORGIO MORANDI, FRANCESCO ARCANGELI: CINQUANT’ANNI DOPO
Arte in Appennino da Lorenzo Monaco a Luigi Ontani
Comitato scientifico: Graziella Leoni (presidente), Learco Andalò, Cesare Calisti, mons. Gabriele Cavina, don Mirko Corsini, Andrea Emiliani, Luigi Malnati, Angelo Mazza, Mario Scalini, Leone Sibani, Anna Stanzani
Comitato organizzatore: Comune di Grizzana Morandi, Comune di Camugnano, Comune di Vergato, Unione Comuni dell’Appennino bolognese
Mostra e catalogo a cura di Angelo Mazza e Anna Stanzani con scritti di Learco Andalò, Anna Maria Bertoli Barsotti, Benedetta Basevi, Paola Bressan, Mirella Cavalli, Rosa D’Amico, Andrea Emiliani, Corinna Giudici, Angelo Mazza, Anna Letizia Monti, Mirko Nottoli, Piero Orlandi, Daniela Schiavina, Anna Stanzani