Milano: “Il ring dell’inferno” del Teatro del Simposio in prima nazionale al Teatro Libero, dal 27 febbraio al 5 marzo 2017
Milano, Teatro Libero (Via Savona 10)
dal 27 febbraio al 5 marzo 2017
Lunedì-sabato ore 21.00
Domenica ore 16.00
Teatro del Simposio
“IL RING DELL’INFERNO”
liberamente ispirato a una storia vera
drammaturgia Antonello Antinolfi e Giulia Pes
regia Francesco Leschiera
scene e costumi Francesco Leschiera e Paola Ghiano
con Ettore Distasio, Giulia Pes, Ermanno Rovella
luci Luca Lombardi
elaborazioni sonore Antonello Antinolfi
assistente regia Alessandro Macchi
scenografie digitali Dora Visual Art
grafica Valter Minelli
produzione Teatro del Simposio
È liberamente ispirata alla storia di Hertzko Haft, ebreo polacco, sopravvissuto ai campi di sterminio per aver combattuto come pugile negli incontri-spettacolo organizzati dalle SS per il loro solo divertimento, “Il ring dell’inferno” la nuova produzione del Teatro del Simposio che debutta in prima nazionale al Teatro Libero di Milano (Via Savona 10) dal 27 febbraio al 5 marzo (lunedì-sabato ore 21, domenica ore 16), drammaturgia di Antonello Antinolfi e Giulia Pes, regia di Francesco Leschiera, con Ettore Distasio, Giulia Pes e Ermanno Rovella, scene e costumi di Francesco Leschiera e Paola Ghiano.
Una tragica esperienza che non fu un caso isolato: nei campi di concentramento furono numerosi i pugili che trovarono la morte in combattimenti all’ultimo sangue, inscenati per pura crudeltà.
A fine anni ’40, dopo la liberazione da parte degli americani, il pugile cambiò nome ed affrontò una nuova vita come pugile professionista, diventando uno dei più forti pesi massimi della sua epoca, fino a un fatidico k.o. con il celebre Rocky Marciano che pose fine alla sua carriera. Solo all’età di 78 anni, quasi sessant’anni dopo le sue vicissitudini nei lager tedeschi, trovò il coraggio di raccontare la propria storia al figlio Alan: prima raccolta in una biografia, poi trasposta a fumetti in un intenso graphic novel firmato da Reinhard Kleist.
Lo spettacolo ripercorre le tappe di quel percorso di sofferenza, le speranze che tennero in vita l’uomo, un amore mai dimenticato che gli ha dato la forza di non cedere alla tentazione di abbandonare completamente qualsiasi speranza. Una storia realmente accaduta che proprio per la sua forza coinvolge ancora a tanti anni dal suo svolgimento.
Partendo da una drammaturgia originale, ispirata anche alle suggestioni del fumetto di Kleist, l’intento è quello di invitare a riflettere sul mondo e sull’uomo che lo vive, lo sperimenta e lo agisce attraverso la sua storia.
Lo spettacolo, dalla struttura cinematografica fatta da inquadrature, utilizza il teatro di narrazione e il teatro d’immagine contaminati, come caratteristica del Teatro del Simposio, con altri linguaggi: performance, installazioni, elaborazioni sonore e video, scenografie digitali, olfattivo (il profumo di questo spettacolo è quello di cuoio e tabacco).
Informazioni e prenotazioni
Biglietteria Teatro Libero T.02.8323126
www.teatrolibero.it/ring-inferno
Teatro del Simposio
Gruppo milanese di sperimentazione che lavora dal 2012 su molteplici forme teatrali, nato da comuni esperienze formative e professionali elaborate nel corso degli anni.
L’incontro di Francesco Leschiera, Alessandro Macchi e Antonello Antinolfi avviene innanzitutto su un aspetto contenutistico, che ha creato un filo conduttore nelle produzioni del gruppo: l’esigenza di raccontare l’identità dell’uomo, psiche e materia, delle sfaccettature che gli appartengono in modo universale ma che inevitabilmente si legano alla concretezza della vita ed al vissuto individuale.
Il lavoro si sviluppa dal testo, individuando ed evidenziando la tematica che si vuole affrontare e il messaggio da comunicare. Da questa impronta nasce la costruzione dei personaggi che parte dall’ elaborazione delle fisicità e vocalità. Spesso lo spunto viene da opere d’arte, in particolare i quadri di Francis Bacon, ma anche dalla gente comune, entrambi, seppur molto diversi, sono fonte di interpretazione e rielaborazioni importanti. Attraverso l’improvvisazione, sul corpo e sulla parola, che si fondono gradualmente nel lavoro in sala prove, si raggiunge la messinscena finale.
Il fine è quello di trasmettere al pubblico non un messaggio univoco, ma uno spunto di riflessione sul mondo e sull’uomo che lo vive, lo sperimenta e lo agisce.
http://teatrodelsimposio.wixsite.com/teatrodelsimposio
Francesco Leschiera si forma come attore e regista lavorando con Marco Maria Linzi, Carmelo Rifici, Andrea Lanza, Paolo Trotti, Antonio Sixty, Renzo Martinelli, Claudio Collovà, Paolo Rossi. Nel 2007 scrive e dirige la sua prima regia cinematografica girando il cortometraggio Vittoria selezionato al Festival Cinemadamare e nel 2010 scrive e dirige il cortometraggio Dentro la Testa selezionato e proiettato al Milano FilmFestival nella Scatola Nera del Piccolo Teatro di Milano. Per il Teatro del Simposio firma le regie de Le Serve di Jean Genet, Una (disprezzata) sera d’autunno di Frederich Dürenmatt, La Città degli Specchi di Antonello Antinolfi, la Bi(g)sbetica domata di William Shakespeare in co-produzione con lo Spazio Tertulliano e Frammenti di Contemporaneità (Meno Emergenze) di Martin Crimp in co-produzione con il Teatro Litta, Rumori di Antonello Antinolfi, Beyond Vanja.
Da due anni segue come assistente regia Carmelo Rifici nelle produzioni del Lac di Lugano e il Piccolo Teatro di Milano.
Alessandro Macchi si forma e lavora come attore con Marco Maria Linzi, Andrea Lanza, Gaddo Bagnoli, Irina Jilieva, Andrea Novicov; amplia la propria formazione attraverso vari laboratori: Ister Teatar di Belgrado, Chris White, Carmelo Rifici, Claudio Collovà, Vincenzo Attingenti, Elena Arcuri, Scimmie Nude.
Antonello Antinolfi matura le sue esperienze teatrali con il Teatro della Contraddizione, Marco Maria Linzi, Paolo Trotti, Carmelo Rifici, ampliando la formazione attraverso i vari laboratori: Eugenio Allegri, Carolina Calle Casanova, Christian di Domenico, Ister Teatar; con il Teatro del Simposio collabora come drammaturgo e musicista, in questo ruolo sperimentando sovrapposizioni di generi e nuove modalità espressive (noise, glitch, voices, microsound).