L’Itinerario della Bellezza nella provincia di Pesaro Urbino cresce ancora: 13 i Comuni. E ci sono anche le Grotte di Frasassi

Nella splendida cornice di Villa Miralfiore a Pesaro, è stata presentata la quarta edizione dell’Itinerario della Bellezza nella provincia di Pesaro Urbino, il progetto di promozione, valorizzazione e comunicazione turistica ideato da Confcommercio Marche Nord

Rilevanti le novità. A testimonianza della bontà, il progetto continua a crescere anno dopo anno e vede l’ingresso anche di prestigiosi partner.

Alla rete dei Comuni composta da Cagli, Colli al Metauro, Fano, Fossombrone, Gabicce Mare, Gradara, Mondavio, Pergola, Pesaro, Terre Roveresche e Urbino, si aggiungono Sassocorvaro Auditore e Tavullia, per un totale che sale a 13. L’altra interessante novità è la partecipazione delle Grotte di Frasassi, uno dei più grandi tesori della regione Marche. Proprio quest’anno si celebra il 50esimo anniversario della scoperta e per l’Itinerario della Bellezza è un onore aver stretto questa partnership.

L’Itinerario della Bellezza – sottolinea il direttore di Confcommercio Marche Nord Amerigo Varotti – non è una semplice guida turistica. E’ un progetto complesso di promozione e comunicazione che utilizza tutti gli strumenti del marketing turistico per promuovere una destinazione, in questo caso di area vasta, ossia i luoghi, i tesori, le eccellenze della provincia di Pesaro Urbino. Ogni anno aumenta il numero dei Comuni che aderiscono e questo ci rende molto orgogliosi. Siamo sicuri che questa edizione sarà anche uno strumento utile alla ripresa post pandemia, tanto più perché il nostro è un territorio che sta puntando deciso sulla sostenibilità e un’offerta esperienziale di qualità”.

Un territorio dalla bellezza infinita: “Il progetto ha da sempre come obiettivi quelli di valorizzare, promuovere, comunicare l’enorme patrimonio ambientale, culturale, enogastronomico e turistico dei Comuni che hanno deciso – con noi – di puntare sul turismo e la cultura per creare nuovi modelli di sviluppo economico e sociale. E in questo 2021 sono tredici i Comuni con i quali insieme realizzeremo questo percorso: capoluoghi di provincia Pesaro e Urbino, Città Creativa Unesco per la Musica (Pesaro) e centro storico Patrimonio dell’Unesco (Urbino); la romana ma anche malatestiana Fano; i «Borghi più belli d’Italia» Gradara, Mondavio e Pergola; la perla dell’Adriatico, Gabicce Mare; le romane e le rinascimentali Cagli e Fossombrone; i paesaggi e la rocca dell’Arca dell’Arte di Sassocorvaro Auditore; i borghi storici e le colline di Colli al Metauro e Terre Roveresche; la «Terra dei piloti e dei motori» Tavullia. Un itinerario che è anche un cammino in meravigliosi luoghi del silenzio e della fede; un viaggio tra i ritrovamenti archeologici più importanti dell’antica «consolare Flaminia»; un percorso alla scoperta delle tipicità e dei sapori delle produzioni enogastronomiche di qualità; una strada che collega le rocche e le fortificazioni militari di Francesco di Giorgio Martini; la sorpresa di incontrarsi ed emozionarsi in luoghi romantici e dell’amore; le tante escursioni in luoghi ed ambienti incontaminati come le Marmitte dei Giganti, il Monte Catria; le Cesane il Furlo e il Parco Regionale del San Bartolo con l’affaccio panoramico sul mare; i sentieri per il trekking e le piste ciclabili e tanto, tanto altro. E se è vero che l’Italia è il “Bel Paese”, l’Itinerario della Bellezza, nella Provincia di Pesaro e Urbino, ne è un concentrato”.

Maggiori informazioni: lemarchediurbino.it – pagina Facebook: Itinerario della Bellezza

CAGLI

Più di mille parole a volte è sufficiente affidarsi all’araldica per scoprire l’identità di un luogo. Come non legare l’essenza più intima di Cagli con la natura che la racchiude, protegge e alimenta? Non per nulla i suoi cittadini vedono stilizzati nello stemma cittadino (che in realtà nasce come omaggio ai Medici e ai Della Rovere) i fiumi Bosso e Burano con i monti Catria, Petrano e Nerone, i guardiani elementali che contribuiscono a rendere Cagli così bella e suggestiva. Nel cuore di questa natura si trova il centro storico, una città murata solo apparentemente austera, ma in realtà ricca di vita e dinamica. Nell’andamento ortogonale delle sue vie di eredità romana, inserite in un avanzato tessuto urbano che fu forse spunto per il disegno della Città ideale, sorgono chiese imponenti e attività artigianali che continuano mestieri secolari. A Cagli la tradizione si mescola al nuovo, in un flusso leggero come quello dei suoi fiumi. Cagli è forte e coriacea come i suoi monti, e d’altronde non potrebbe essere altrimenti per una città che fu data alle fiamme durante le guerre tra guelfi e ghibellini, ma che come l’araba fenice seppe risorgere più viva e splendida.

COLLI AL METAURO

Tra la costa dell’Adriatico e le vette della Gola del Furlo si trova un microcosmo fatto di rocche e borghi murati, di palazzi e ville nobiliari, di monasteri e chiesette, di poggi argillosi, boschi selvaggi e campagne riccamente coltivate, che regalano eccellenze enogastronomiche. È il territorio di Colli al Metauro, comune nato nel 2017 dall’unione di Saltara, Serrungarina e Montemaggiore al Metauro, attraversato dalle acque del grande protagonista di questo territorio: il fiume Metauro, il più lungo delle Marche, figlio glorioso degli Appennini, come lo definì Torquato Tasso. Un corso d’acqua cristallina che si intreccia nei nodi dei paesini che sorgono in cima alle ridenti colline la cui curva morbida domina la valle. Da sempre punto strategico di transito, che alla linea del fiume accosta quella dell’antica Via Flaminia, strada di epoca romana voluta nel 220 a.C. da Gaio Flaminio Nepote e per secoli unica arteria di collegamento tra Roma e il nord Italia. La presenza di questi fondamentali fili conduttori ha donato a Colli al Metauro una storia ricca di eventi importanti, che si sono intrecciati, senza mai spezzarle, alle abitudini rurali e umili dei suoi abitanti, che ancora oggi proteggono e amano la loro terra, lavorandone le campagne e rispettandone i monumenti storici, con la tranquillità allegra ma decisa di chi ha radici che lo saldano sicuro al terreno.

FANO

Fanum Fortunae, il Tempio della Fortuna. Un luogo misterioso come la volubile entità a cui fu dedicato, da cui Fano prese il nome e i cui resti ancora nasconde insieme alla leggendaria Basilica che Vitruvio proprio qui decise di innalzare. Misteriose sono anche le maschere che popolano il Carnevale, volti celati e carri fantasmagorici che sfilano durante i giorni di una festa che a Fano affonda le sue radici più profonde. Misterioso e affascinante è il mare prospiciente alla città, il cui ventre sconfinato nasconde ricchezze che i pescatori fanesi conoscono come pochi altri, loro che dai profondi abissi le hanno portate alla terra. È misteriosa Fano, eppure oggi si lascia scoprire in tutta la sua bellezza, ora che è una città moderna e all’avanguardia, consapevole del suo patrimonio e sempre all’opera per valorizzarlo. Una città attenta alla qualità della vita dei suoi cittadini, con una particolare attenzione ai bambini per i quali da anni è attivo il progetto che l’ha resa la “Città delle Bambine e dei Bambini”, ricca di iniziative e infrastrutture realizzate per i piccoli cittadini.

FOSSOMBRONE

Culla di storia, arte, cultura, musica e natura. Questa è l’essenza, questa è l’anima e questa la vita di Fossombrone, un’antica cittadina di origini romane, adagiata su un pendio sovrastato dalla Cittadella e dagli antichi ruderi della quattrocentesca Rocca Malatestiana. Una cittadina gentile, in cui tratti rinascimentali si legano intimamente all’antica Roma, dove l’incanto della natura e della madre terra incontaminata si sposa con il fascino dell’arte barocca, del lungo corso porticato, dei palazzi cinquecenteschi e secenteschi che ingentiliscono il corso. Una città modellata dalle sapienti mani di artigiani orafi, dai sapori e dagli aromi della tradizione, dagli inebrianti vigneti che la cingono. Una città votata all’armonia delle antiche note musicali, nella quale il passato si fa presente con le rievocazioni storiche che ci trasportano in secolari atmosfere rinascimentali. Ad accoglierci l’Occhio di Fossombrone, il Ponte della Concordia, che regala un effetto ottico surreale con il suo riflesso dell’arco a tutto sesto sulle acque del Metauro.

GABICCE MARE

Gabicce Mare è una città che, nonostante le piccole dimensioni, racchiude in sé una doppia, fantastica natura; due facce di una stessa preziosissima medaglia. Una natura gemellare, dove coesistono il turchese cristallino dell’Adriatico e il verde vivido del Parco del San Bartolo. Mare e collina, due entità che sono due identità, quella legata all’attività balneare e del porto turistico di Vallugola, fatta di stabilimenti e divertimento in spiaggia, e quella collinare, dove le emozioni viaggiano sulle ruote delle bici o attraverso lunghe passeggiate, immersi nella natura. Due poli rappresentati da Gabicce Mare, Gabicce Monte e Baia Vallugola che si uniscono attraverso le sinuose linee sentieristiche, che offrono scorci senza eguali. Un doppio che si unifica a Gabicce Mare all’insegna di una natura magnifica e incontaminata, di un divertimento rilassante e sostenibile. Due nature per un’unica meraviglia. Gabicce Mare: diversa per natura.

GRADARA

Ci sono porte particolari, che se attraversate introducono in luoghi straordinari. Gradara è una di queste: borgo di confine a pochi passi dalla Romagna, immerso nelle colline ma vicino al mare, apre da secoli i battenti da nord per entrare nelle Marche; ma è anche un ingresso magico, che non dà solo in un altro spazio, ma anche in un altro tempo. Quando si varca la porta dell’orologio, ingresso principale al Castello, sembra infatti che le lancette dei due grandi quadranti posti in cima alla torre comincino a ruotare frenetiche all’indietro, catapultando nel passato. Ci si trova di fronte la via principale, che sembra riecheggiare ancora lo scalpiccio dei cavalli, che si stende ripida fino alla Rocca abitata un tempo da ricchi signori e valenti soldati, da giovani e nobili dame, che si struggevano in amori tragici, materia di poesie immortali. Ai lati della via, agli angoli degli stretti vicoli a spina di pesce, le botteghe con le loro tradizionali ceramiche e le osterie che ancora oggi cucinano con dedizione usando i prodotti che la vita rurale fuori dalle imponenti mura offre, confondono la percezione del tempo. Una barriera, quella tra passato e presente, resa labile anche e soprattutto dagli abitanti di Gradara, che sentono più che mai loro un passato leggendario, che rivive negli abiti storici indossati nei continui spettacoli rievocativi che animano la vita del paese. Un borgo che racchiude in sé l’anima di una fetta di storia, tanto da valergli il titolo di “Borgo dei Borghi” 2018.

MONDAVIO

Ci sono paesaggi che ad ammirarli dall’alto di un ermo colle rimandano a una sensazione di pace e di serenità, stati d’animo che fanno bene al cuore e all’animo. Paesaggi immutabili nel tempo, che resistono a carestie, battaglie tra uomini, fugaci discordie terrene che non intaccano la loro eternità, l’immutabilità dei geometrici campi colorati che si mimetizzano con i filari di pioppi o querceti che li incorniciano. Tutto questo è Mondavio, uno dei Borghi più belli d’Italia, su cui sventolano fiere la Bandiera Arancione e la Bandiera Gialla, riconoscimenti che certificano l’eccellenza territoriale del paese e il forte spirito di accoglienza e cura con cui si offrono servizi ai turisti in movimento. Mondavio è immersa nel verde delle colline, a pochi passi dall’azzurro del mare, con il centro storico racchiuso dalla possente cinta muraria e sul quale domina, con fiabesca imponenza, la quattrocentesca Rocca Roveresca. Mondavio, custode di una piccola bomboniera artistico-culturale situata nel cuore della cittadina, è il paese delle eccellenze gastronomiche, in cui il sapore intenso dei formaggi e dell’olio si sposa con quello dolce del cioccolato artigianale e del miele di qualità; è il paese in cui l’amore per la terra e il rispetto dei tempi stagionali generano piatti unici, dai sapori inconfondibili, che rimandano a una tradizione contadina millenaria che si perde nella notte dei tempi. Un paese dalle mille risorse, Mondavio, fatto di persone capaci di reinventarsi e dar vita a qualcosa di raro e prezioso.

PERGOLA

Nel cuore della Valle del Cesano, con sullo sfondo il Monte Catria, in una posizione strategica tra la dorsale appenninica e le spiagge dell’Adriatico, incastonata tra i suggestivi e scenografici paesaggi naturali che la vegetazione con i suoi geometrici filari di vigneti e le distese dei boschi offre, sorge Pergola, una Città che tanto ha da offrire a quanti si avventurano tra le antiche vie del centro storico. Origini secolari, quelle della Città popolata fin dalla Preistoria, come testimonia il passaggio di numerose civiltà, tra cui quella romana, in cui storia, mito e leggenda si uniscono a dar vita all’essenza della cittadina. Con lo sguardo rivolto agli incantevoli giardini appena restaurati alle porte della Città ci inoltriamo nel centro storico, di stampo prettamente medievale, alla scoperta dei tesori di Pergola, beandoci dei caratteristici edifici religiosi che hanno valso alla città l’appellativo di “Pergoletta Santa” (in passato erano ben 54 le strutture religiose presenti in città), per poi inoltrarci lungo i sentieri del “tartufo tutto l’anno” in sella a una bicicletta e infine perderci tra i dolci profumi e i caldi colori degli interminabili vigneti che si rincorrono uno accanto all’altro attorno ai 7 colli che proteggono la Città. Una Città che nel 2018 è stata ammessa ai Borghi più belli d’Italia.

PESARO

Città della Musica e Città della Bicicletta. Città di mare e di collina. Città rinascimentale e città innovativa. Pesaro ha mille volti, come gli attori che si esibiscono al Teatro Gioachino Rossini. Il Mozart italiano, così fu definito Rossini, che quando componeva le sue opere riusciva a imprigionare tra le linee dello spartito tutte le sfaccettature della realtà. “Datemi il conto della lavandaia e vi metto in musica anche quello” disse una volta. Le sue note risuonano tutto l’anno lungo le vie di Pesaro, assecondate dal brusio di voci e dagli zampilli della storica fontana di Piazza del Popolo, di fronte alla quale spicca lo splendido Palazzo Ducale. La musica arriva fino al mare, a pochi passi dal centro, dove la Sfera in bronzo dello scultore Arnaldo Pomodoro, simbolo inconfondibile della città, osserva col suo occhio fulvo la lunga spiaggia sabbiosa. Pesaro sorge su secoli di storia illustre, che riecheggia da ogni palazzo rinascimentale, antiche proprietà di grandi signori il cui vasto dominio si riflette ancora nelle mura dei castelli delle vicine Candelara e Novilara. Una città che ha saputo valorizzare il suo immenso patrimonio artistico e naturale con la sensibilità di quei maestri d’orchestra che, avvampati dall’entusiasmo di portare in scena le opere di Rossini, con la loro bacchetta combinavano il suono di strumenti diversi per ottenere un’unica, meravigliosa armonia.

SASSOCORVARO AUDITORE

Sassocorvaro Auditore nasce dall’unione di due splendidi borghi. Dalla combinazione di elementi diversi si è ottenuto un risultato che supera la somma delle parti. Sembra una formula uscita direttamente da un antico testo alchemico, come quelli consultati all’interno della Rocca di Sassocorvaro, crogiuolo di sapienza, arte e misteri. A Sassocorvaro Auditore dagli opposti si sintetizzano opportunità nuove. La storia e la tradizione sopravvivono nell’innovazione. La dinamicità entusiasta coesiste con la tendenza alla quiete, risolvendosi in un modo di vivere sano e sereno. Immerso in un paesaggio tanto ricco e sorprendente che sembra uscito anch’esso da una formula magica, a Sassocorvaro Auditore la natura non va solo ammirata, ma vissuta. Che sia per una semplice passeggiata o per praticare sport, per farvi ricerca o per produrre eccellenze enogastronomiche, le colline che modellano il Montefeltro e il lago di Mercatale che occhieggia tra di esse sono portatori di impareggiabili ricchezze.

TAVULLIA

Tavullia è un paese ampio, sfaccettato, dalle molte identità. Terra di confine, in cui marcate differenze si scoprono percorrendo solo pochi chilometri, ma che, nonostante ciò, condivide un unico senso di appartenenza. Terra dalla lunga storia, da roccaforte medievale a luogo dove si è scritta una delle pagine più importanti della Seconda guerra mondiale. Tavullia contava nel suo territorio ben 4 Castelli ormai andati perduti e di cui si possono visitare solo alcuni resti. Il territorio si modella sulle colline attraversate a valle dal fiume Foglia, con lo sguardo rivolto alle montagne da un lato e all’Adriatico dall’altro. Terra sinuosa, terra di grandi spazi, terra di curve. Strade che sono un invito a essere percorse in libertà. Non è una coincidenza che qui sia iniziata la storia di uno dei più grandi motociclisti di tutti i tempi. Valentino Rossi è nato e cresciuto a Tavullia, e qui ha dato il via alla sua leggenda. Qui lo sport è componente vitale, che appassiona e coinvolge anche con altre discipline e altri campioni. Terra dinamica, grintosa e forte come il motore di una moto. Terra sorridente, colorata, che unisce ciò che è diverso, come il simbolo del brand della città. Tavullia è bellezza del paesaggio, ospitalità, convivialità, sport e passione. Tutto questo è Tavullia.

TERRE ROVERESCHE

Il 1º gennaio 2017 sono nate le Terre Roveresche: i precedenti Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro si sono uniti conservando ognuno la propria storia e cultura, ma condividendo risorse ed energie insieme a tutto ciò che li accomuna. Le Terre Roveresche sono un paese dove la tradizione sopravvive e viene valorizzata come patrimonio fondamentale da chi la vive. Che siano gli antichi mestieri, tanto quelli ancora tramandati quanto quelli raccontati nei musei, che siano i prodotti tipici del territorio, i vini e i piatti che riccamente adornano la tavola, questo luogo vive nel tempo e fuori dal tempo. Nelle Terre Roveresche gli antichi castelli svettano dalla cima delle colline che disegnano il profilo curvilineo del panorama, nascondendo tra le viuzze strette piccoli gioielli di inestimabile valore storico e artistico, con unicità incredibili.

URBINO

Passeggiando per Urbino sembra di sentire ancora, tra le mura che cingono la città e gli edifici in mattoni e pietra arenaria, l’eco dello scalpiccio festoso del piccolo Raffaello che si diffonde tra i vicoli stretti e tortuosi e sulle pietre ornamentali del Palazzo Ducale, dentro le segrete stanze di quello che fu “… non un palazzo, ma una città in forma di palazzo”. In via Raffaello, al civico 57, si accede all’edificio che accolse i primi vagiti del neonato Raffaello. La struttura presenta al pianterreno gli ambienti dedicati alla bottega dove operava l’artista Giovanni Santi, padre di Raffaello, mentre una scala conduce alle stanze del piano superiore, tra cui la Sala Grande, la principale della casa, con il caratteristico soffitto ligneo a cassettoni e l’elegante camino cinquecentesco di pietra locale. Nella stanza attigua, dove si presume sia venuto alla luce Raffaello il 28/03/1483 (o 06/04/1483), fa mostra di sé l’incantevole affresco raffigurante la Madonna col Bambino dormiente; un’opera dai colori caldi, pervasa da una luce quasi divina, preziosa perché testimonia la natura artistica che Raffaello bambino andava acquisendo. Non solo nei quadri, lo spirito di Raffaello aleggia ancora per le vie e i vicoli del centro storico strade, lungo i saliscendi con cui la città accoglie i suoi ospiti, con l’aria fresca e pura in quel ciel turchino al cui fascino non seppe resistere neppure Giovanni Pascoli, che dedicò a Urbino la Ventosa la poesia L’aquilone. Urbino non è solo una città, Urbino è un’idea, è il Rinascimento che si innova ed evolve. Un Rinascimento che si trasforma nel benessere, nel territorio incontaminato della città d’arte immersa in un ambiente salubre, integro, inviolato. Urbino è la Casa della Poesia, è il modo di vivere delle frazioni dei borghi circostanti, dove regnano equilibrio, semplicità e genuinità, tanto che la città ospita il Biosalus “Festival Nazionale del Biologico e del Benessere Olistico” da diverse edizioni. Urbino è un luogo dell’anima da conoscere, da amare, da vivere. 

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