Domenica 17 novembre a Brisighella (Ra) la terza edizione del Palio della Manesca

Domenica 17 novembre a Brisighella (Ra) la terza edizione del Palio della Manesca

Terza edizione del Palio della Manesca di Brisighella. La Contea Brasichellae et Vallis Hamoniae ha come obiettivo di coniugare lo sport e la rievocazione storica del territorio della Val Lamone, “Il Palio della Manesca di Brisighella”, è un evento che racchiude in sè mesi di allenamento e ricerche storiche sul territorio. Grazie a un “Mastro Balistraio”, socio della Contea, costruttore di balestre storiche di tipo “manesco”, effettuiamo l’allenamento al tiro con particolare attenzione alla sicurezza, per fare avvicinare alla disciplina giovani e ragazze. La terza edizione consolida la definizione di “Palio” attraverso il pannello ligneo, donato dalla nosta Associazione al Comune di Brisighella, ove è artisticamente rappresentata la Valle Lamone con i quattro castelli in gara. Nella parte inferiore del palio sono riportati i nomi dei balestrieri e dei castelli vincitori delle precedenti edizioni. Il 2024 vede il debutto dei 4 gonfaloni fatti realizzare dalla Contea Brassichellae et Vallis Hamoniae con i colori dei 4 castelli che agli inizi del VX secolo dominavano militarmente la val Lamone. Castrum Brasichellae, Castrum Rontana, Castrum Calamelli, Castrum Sancti Cassiani (Brisighella, Rontana, Calamello, San Cassiano) Oltre ai balestrieri di Brisighella della Contea Brasichellae et Vallis Hamoniae, saranno presenti una decina di balestrieri della Compagnia d’arme et caccia de li Squarzacoje di Saletto (PD)
Le attività si svolgeranno all’interno del parco Nassiriya a Brisighella a partire dalle ore 10,00 con una breve pausa pranzo, per poi terminare con la premiazione dei vincitori alle 16,30/17,00 circa. Alle 11,00 circa Sarà effettuato un corteo con tutti i balestrieri per le vie del Borgo l’ingresso è a offerta libera. In contemporanea con il palio saranno in funzione gli stand gastronomici della sagra del tartufo organizzata dalla Proloco di Brisighella. Svolgimento I Balestrieri (circa 20) saranno tramite sorteggio suddivisi in 4 squadre che rappresenteranno i 4 castelli della valle. I balestrieri tirano in abbigliamento militare,( Gambeson e bacinetto come dotazione minima.) dotati ognuno di una faretra e una Balestra Manesca da un piede, si sfideranno in 3 PROVE, tra le quali: Tiro alla Barbuta: Tiro di precisione a una sagoma raffigurante un elmo. Tiro con la clessidra: Tiro in velocità quante più verrette avranno centrato il bersaglio in un minuto misurato con la clessidra maggiore sarà il punteggio. Tiro agli scudi: Tiro a bersagli ribaltabili a forma di scudo. Alla fine si avrà il balestriere vincitore della gara sommando le varie prove. Sommando i punteggi dei balestrieri delle squadre si decreterà il miglior castello della Val Lamone. Breve riassunto con indicazioni storiche dei 4 castelli: Castrum Brassichellae La prima menzione storica risale al 1308 e apparteneva ai Manfredi di Faenza. Dal censimento della Romagna del 1371 risulta che era custodito da un castellano e dodici fanti. Nel 1500 fu tolto ai Manfredi e consegnato a Cesare Borgia, per passare dopo tre anni ai Veneziani. Nel 1509 venne assediato e conquistato da Francesco Maria della Rovere, duca di Urbino, su ordine di papa Giulio II, per poi rimanere nello Stato Pontificio fino all’unità d’Italia.
Castrum Rontanae La fortificazione più importante della vallata sembra che esistesse già nel 963 e probabilmente faceva parte del sistema difensivo bizantino contro l’avanzata dei Longobardi. Appartenne poi ai Manfredi e fu restaurata nel sec XIII da Maghinardo Pagani da Susinana. Seguì le sorti della vallata, passando dai Manfredi ai Borgia, dai Veneziani allo Stato Pontificio. Fu rasa al suolo nel 1591, perché diventata ricettacolo di briganti. Castrum Calamelli Sorgeva sul crinale tra la valle del Lamone e quella del Sintria. Appartenne a Ugolino dei Fantolini da Zerfugnano, menzionato da Dante nella Divina Commedia, nel canto XIV del Purgatorio. Dal censimento della Romagna del 1371 risulta che aveva un castellano con ventun fanti. Passò poi a Maghinardo Pagani e ai Manfredi fino al 1500, quindi a Cesare Borgia e successivamente ai Veneziani che ne decretarono lo smantellamento. Castrum Sancti Cassiani Temibile fortezza, controllava dall’alto la strada faentina che correva in un angusto passaggio tra il pendio e la sponda scoscesa del fiume Lamone. Nel 1292 apparteneva ai Fantolini e quindi ai Romena, della famiglia dei conti Guidi. All’inizio del 1300 il castello fu assediato, conquistato e distrutto da Maghinardo Pagani. Ricostruito dai Manfredi rimase sotto il dominio dei signori di Faenza fino al 1500 per essere poi conquistato dal Borgia e nel 1503 dai Veneziani che ne decretarono lo smantellamento. Fu acquistato in seguito dalla famiglia Lega che ne abitò il mastio fino al 1824.

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