Seychelles – Le Isole: Mahè – Praslin – La Digue …e le altre…
Mahé – Inner Island
Con una densità demografica pari al 90% della popolazione totale dell’Arcipelago, Mahé è l’isola più grande del Paese (27 chilometri di lunghezza, da 3 a 6 di larghezza, con picchi di 905 metri sul livello del mare nella montagna granitica di Morne Seychellois). Ospita la capitale del Paese, Victoria. L’orologio della modernità, lento e distratto nel resto del territorio, qui batte un tempo sostenuto: Mahé è il cuore dell’industria turistica nazionale, con l’85% delle strutture ricettive e dei ristoranti della regione. L’edilizia non ha però inghiottito o soffocato il fascino incontaminato delle Seychelles, e se la costa orientale pullula di hotel e vie trafficate, l’occidentale è rimasta selvaggia, puntellata da baie e anse da cartolina, mentre l’entroterra verdeggiante è montuoso e conserva per alcuni tratti una folta e intatta foresta pluviale.
Passando allo scanner la cartina dell’isola, da nord a sud, conteremo ben 65 spiagge, alcune famose e vaste come Beau Vallon, tre chilometri di sabbia candida, mossa dagli scogli in granito eroso, o come Bel Ombre dove secondo la leggenda quattrocento anni fa il pirata La Buse seppellì il suo tesoro. In secondo piano per le dimensioni più ridotte, ma protagoniste nella vita balneare dei turisti sono l’Anse à la Mouche ottima per il nuoto e per l’esplorazione dei fondali nelle sue acque tranquille e poco profonde, Anse Soleil caratterizzata da splendidi bacini pluviali appena alle sue spalle, Anse Takemaka che prende il nome dai tipici alberi frondosi, Grad’Anse palestra per surfisti per le onde alte due metri, Anse Royal frequentata dai pescatori che raggiungono sulle loro piroghe il vicino atollo Souris …
L’equazione villeggiatura = sole e mare, dà una chiave di lettura limitata per una vacanza alle Seychelles e Mahé si apre in spaccati interessanti attraverso tutto l’interno che si presta bene a escursioni a piedi. La più popolare tra le sei strade che percorrono l’isola da est a ovest è Sans Souci Road, un sentiero che si inerpica dai sobborghi di Vittoria in una foresta fitta di sandragon e muschi, fino a raggiungere il Morne Seychellois National Park. Una sosta di folklore la offre la Tea Factory, azienda agricola tipica dove ci si può fermare per un breve ristoro.
Sante Anne e altre
Ma il richiamo del mare che viene dal parco di Sante Anne obbliga a ritornare dall’interno alla costa. Il St. Anne Marine International Park è la prima area protetta dell’Oceano Indiano, arcipelago nell’arcipelago la riserva è costituita da sei piccole formazioni granitiche circondate dalla barriera corallina, ovvero l’Isola di S.te Anne, l’Ile Longue, l’Ile aux Cerfs, Moyenne e Ile Ronde. Chi non si vuole immergere pinne e maschera nei fondali della zona, potrà rivolgersi alle agenzie di Mahé che organizzano gite su barche con la chiglia in vetro, ottima platea da cui osservare lo spettacolo della vita sottomarina locale.
Se la natura è la maggiore attrazione alle Seychelles, degno di nota è anche il patrimonio architettonico e umano di Victoria, una delle capitali più piccole del mondo ma vitale e brulicante di attività. Una riproduzione in scala del Big Ben londinese indica il centro di questa metropoli in miniatura, interessante per le costruzioni tipiche creole e per il mix di etnie che popola il Sir Selwyn Clarke Market, mercato alimentare colorato e pittoresco.
Praslin – Inner Island
Chiamata isola delle palme per la vegetazione rigogliosa che la ricopre, Praslin ha in comune con Mahé la conformazione geologica in granito, pur presentando dimensioni più contenute e conservando un che di selvaggio rispetto all’isola sorella maggiore. Portata alla ribalta del turismo internazionale in tempi tardivi, Praslin è un giardino tropicale di 26 Km2 circondato dalla barriera corallina e con uno scheletro montuoso fitto di alberi. La sua attrattiva principale è la Vallée de Mai, sito patrimonio dell’UNESCO, dove cresce la pianta di Adamo ed Eva, il coco de Mar, specie di palma endemica molto rara capace di raggiungere i 40 metri e l’età di 400 anni. In una gara di bellezza tra spiagge, scettro e corona andrebbero a Anse Lazio, un arco di sabbia bianca degradante in acque turchesi, ma a ruota seguirebbero Cote d’or, Anse Consolation, o la più visitata Grand Anse per citare solo alcune delle lagune mozzafiato della regione.
Curieuse Island, Cousin e St Pierre
sono tre ‘satelliti’ di Praslin, ricchi di fauna. Gli appassionati di ornitologia troveranno ad Aride la più grande colonia di uccelli marini nel mondo, bisogna però tener presente che l’isola è proprietà della Società Reale per la Conservazione Naturale e che oltre alle passeggiate organizzate dal direttore e dal personale, qui è vietato camminare senza guida.
La Digue Inner Island
Isola a misura d’uomo, dove non esistono automobili e i taxi sono carri trainati dai buoi, La Digue mantiene prezzi contenuti e ritmi rilassati. La natura si trasforma in arte nelle formazioni granitiche della spiaggia bianchissima di Anse Source d’Argent, una laguna da film che però non permette di nuotare per la limitata profondità delle acque. Una gita nella giungla è un modo perfetto per entrare in contatto con il proprio lato primitivo, mentre per rituffarsi nella società creola all’Union Estate si visitano le industrie tradizionali locali, il mulino di cocco, il forno di cocco e la casa coloniale Plantation House. Anche la Digue come la maggior parte delle isole ospita un parco protetto: La Digue Vev Special Reserve, una delle poche al mondo ad essere stata istituita in difesa di una singola specie animale, l’acchiappamosche del paradiso, uccello dalla lunga coda detto anche vedova delle Seychelles per il colore scuro del maschio.
La Digue rappresenta una punta di lancio ideale per le attrazioni custodite nelle isole vicine di Grande e petit Soeur, Coco e Marianne, dove i più ardimentosi potranno tuffarsi con gli squali come compagni di immersione.
Altre Inner Island
Il nome potrebbe evocare un paesaggio brullo e invece l’Ile Aride è un’oasi verde. Sulla sua superficie non ci sono luoghi adibiti al pernottamento e gli unici abitanti fissi restano la tartaruga embricata, la sterna bianca, le rondini di mare, insieme a numerosissime tipologie di rettili come lucertole e gechi che vivono tra le piante endemiche di gardenia di Wright.
L’uomo resta ospite discreto anche a Bird Island, atollo corallino del gruppo granitico interno, da sempre sotto la ‘dittatura’ di stormi migratori o stanziali. Dando per assodata l’attrazione che questo luogo esercita sugli ornitologi, la destinazione si anima anche di turisti venuti qui per praticare snorkeling, windsurf, pesca d’altura o semplicemente per vedere Esmeralda, tartaruga da guinnes per età (150 anni), dimensioni e peso (300 chili).
Isolata tra le isole, grazie alla posizione defilata, Frégate è stata per anni etichettata come meta di pirati, rotta di navi corsare nel XVII secolo, oggi non c’è traccia di scrigni e bottini nascosti, ma le spiaggia dorate sono forse le più preziose di tutte le Seychelles.
Per chi sogna da sempre di possedere un’isola, Felicité è in affitto: banco granitico montuoso a nord est di La Digue viene infatti gestito dal La Digue Island Lodge, che prenota l’intera zona a gruppi da due a otto persone per soggiorni di lusso. Meno accogliente per via delle numerose precipitazioni, ma estremamente affascinante per la vegetazione intricata della foresta pluviale è Silhouette. Chi l’ha vista non potrà dimenticare mai la sua bellezza primitiva ed eterna incisa nelle montagne Mont Dauban (751 metri), Mont Pot à Eau e Gratte Fesse a ridosso della fascia costiera.
La zona è sotto il controllo dell’Idc che ne cura lo sviluppo agricolo e dà lavoro ai 300 abitanti.
Outer Island
Le isole esterne oltre l’altipiano granitico sono per la maggior parte bassi banchi sabbiosi e atolli corallini, raggruppati nelle tre famiglie principali di Amirantes, Farquhar e Aldabra. Contarle tutte è un’ardua impresa, considerando che alcune risultano totalmente inaccessibili ai turisti e altre sono monopolizzate dal jet-set internazionale. L’appellativo di ‘remote’ è giustificato anche dalla difficoltà dei collegamenti, un po’ costosi ma non proibitivi per esempio per l’approdo a Desroches, la maggiore delle Amirantes. Sulle tracce di Vasco de Gama, primo a sbarcare in questi luoghi e a battezzarli, non può mancare l’immersione nel labirinto di grotte ‘the canyon’ o un tentativo di pesca con la mosca sulle rive di Piovre e St Joseph. La ‘nebulosa’ di formazioni che costituisce il gruppo di Aldabra conta ben 273 specie di fiori e felci, 19 delle quali sono endemiche
Info: https://www.seychelles.travel/it (Italiano)