Cile

Repubblica dell’America meridionale, confina a nord con il Perú, a nord-est con la Bolivia, a est con l’Argentina e a ovest per un lunghissimo fronte costiero si affaccia sull’oceano Pacifico.
Il Cile è formato da una lunghissima fascia (4.300 km) larga mediamente soltanto 175 km e compresa tra le Ande e l’oceano Pacifico.
Il territorio è prevalentemente montuoso e comprende alcune delle massime cime dell’America Latina (Aconcagua 6.960 m, Ojos del Salado 6.863 m, Cerro Tupungato 6.550 m).
La costa è al nord spesso impervia, ma sostanzialmente lineare con piane alluvionali in corrispondenza dei fiumi; più ampie le zone pianeggianti nella parte centrale del paese dove si concentra la maggior parte della popolazione e delle attività economiche. La costa più meridionale è invece caratterizzata da una struttura estremamente frastagliata ricca di isole, fiordi, penisole e insenature.
Il clima è estremamente variabile nel senso della latitudine. A nord è secco e caldo e la presenza della corrente fredda di Humboldt impedisce ai venti marini umidi di raggiungere la costa. La Puna de Atacama presenta addirittura tratti desertici. Il Cile centrale ha invece inverni piovosi e estati secche, in cui è necessario ricorrere all’irrigazione dei campi.
Tra le Ande e la catena costiera si estende una depressione intensivamente coltivata (in prevalenza nei grandi latifondi)
Il Cile meridionale è invece caratterizzato da un clima freddo e piovoso battuto da venti violenti.
La popolazione è estremamente eterogenea formata per due terzi da meticci; gli amerindi puri rappresentano un’esigua minoranza, mentre il resto è formato da europei, spagnoli, tedeschi e italiani.
La capitale è Santiago (5.250.000 ab.) nel Cile centrale, non lontano da Valparaiso (290.000 ab.) principale porto sul Pacifico.
A circa 3.000 km dalla costa si trova l’Isola di Pasqua, scoperta nel 1722 e celebre per la presenza di gigantesche statue in pietra.
L’agricoltura non è particolarmente fiorente, penalizzata dalla struttura del territorio. Si producono cereali (frumento e mais) e a sud i cereali d’ambiente freddo (orzo e avena); discreta la produzione di patate e barbabietole da zucchero e qualche rilevanza ha anche la viticoltura; attiva la frutticoltura e rilevante anche lo sfruttamento delle risorse forestali nel sud.
L’allevamento è piuttosto sviluppato; in prevalenza bovini e ovini (pecore merinos, che producono lana molto pregiata) specialmente nel sud; attiva la pesca che alimenta una discreta industria di trasformazione e conservazione.
La ricchezza principale del paese è rappresentata dall’estrazione e dall’esportazione del rame di cui il Cile è il primo produttore nel mondo; è inoltre secondo produttore mondiale di molibdeno e buoni sono i giacimenti di ferro, argento, oro, manganese, zinco ecc.; non sono particolarmente rilevanti i giacimenti di carbone e di gas naturale, ma ingente è il potenziale idroelettrico.
Importante anche la disponibilità di guano sulle isole della costa.
L’industria di base presenta gravi scompensi e notevoli carenze, tuttora inadeguate al potenziale e alla disponibilità di materie prime in particolare per la metallurgia; l’industria meccanica è rappresentata quasi esclusivamente da unità di montaggio di aziende automobilistiche straniere.
Gli unici settori che conservano un certo peso nell’industria nazionale sono quello tessile e quello alimentare (zuccherifici, industrie enologiche, conservazione della carne e del pesce).

STORIA
Il Cile precolombiano è abitato dagli indiani araucani, vittime successivamente delle invasioni degli incas (metà del XV sec.) e quindi della conquista spagnola. Nel 1541 Pedro de Valdivia fonda Santiago. Due anni dopo esso viene vinto e ucciso dagli araucani, che lottano per tre secoli contro la presenza degli spagnoli.
Nel 1778 il Cile diventa capitaneria generale. Nel 1810 si forma a Santiago una giunta patriottica. I cileni, insorti nel 1814, guidati da Bernardo O’Higgins e José Miguel Carrera, sono sconfitti dagli spagnoli a Rancagua. Nel 1817 San Martín batte gli spagnoli a Chacabuco; O’Higgins riceve il titolo di guida suprema del Cile. La vittoria di Maipú nel 1818 libera definitivamente il paese. Viene instaurata la repubblica. Tra il 1823 e il 1831 si stabilisce un periodo di anarchia successivo alla dittatura di O’Higgins.
Dal 1831 al 1871 sono al potere i conservatori che promulgano la costituzione (1833). Dal 1871 al 1891, dirige il paese una coalizione di liberali e di radicali che intraprende la guerra del Pacifico (1879-1884) contro il Perú e la Bolivia; il Cile vincitore toglie ogni sbocco marittimo alla Bolivia e diventa la prima potenza del Pacifico.
La guerra civile del 1891 vede il trionfo del regime parlamentare sul regime presidenziale. Dopo la prima guerra mondiale, il Cile conosce un periodo di prosperità dovuto allo sfruttamento delle sue ricchezze minerarie (rame, nitrati). Nel 1925, l’esercito ristabilisce il regime presidenziale. Dal 1938 al 1952 l’ingresso nella vita politica delle classi medie porta al potere governi del Fronte popolare e quindi del centro-sinistra. Alla reazione oligarchica, condotta dal conservatore Jorge Alessandri (1958-1964) succede il governo del democratico cristiano Eduardo Frei.
Nel 1970 il candidato della sinistra Salvador Allende vince le elezioni presidenziali e avvia la nazionalizzazione delle miniere e delle banche. Nel 1973 esso viene eliminato da una giunta militare. Il Generale Pinochet, capo supremo della nazione, instaura un regime eccezionale. Una nuova costituzione, varata nel 1980, conferma il carattere autoritario del regime, che deve far fronte a una contestazione crescente. Nel 1988 Pinochet organizza un plebiscito tendente a garantire la continuità del regime. I no vincono, ma Pinochet decide di restare alla guida dello stato fino al 1990, termine legale del suo mandato.
Nel 1990 il democratico cristiano Patricio Aylwin Azócar (candidato unico dell’opposizione, eletto alla presidenza della repubblica nel 1989) succede a Pinochet. Nel 1993 viene eletto alla presidenza della repubblica il democratico-cristiano Eduardo Frei (figlio del presidente con lo stesso nome).

SCHEDA
Abitanti      16.284.741 ab. (2007)
Superficie   756.945 km2
Densità      20 ab./km2
Capitale     Santiago del Cile (5.392.395 ab.-2002)
Governo     Repubblica presidenziale
Moneta       Peso cileno
Lingua        Spagnolo
Religione    Cattolica