Sultanato indipendente dell’Asia, nella penisola arabica, affacciato al golfo di Oman e al Mar Arabico (oceano Indiano); confina a nord-ovest con gli Emirati arabi uniti, a ovest con l’Arabia Saudita, a sud-ovest con lo Yemen.
Il paese include varie regioni fisicamente differenziate. A nord si trova il Mascate, stretta fascia per lo più montuosa (che tocca i 3.017 m con il Gebel al Akadar) fronteggiante il golfo di Oman. La presenza di rilievi determina una discreta piovosità sul versante orientale, che risente dei monsoni dell’oceano Indiano, mentre il versante occidentale degrada all’interno nella regione del Dhahira, più asciutta, anche se costellata di sorgenti.
L’Oman propriamente detto occupa la sezione centrale del paese, in prevalenza pianeggiante, costituita da tavolati sabbiosi e aridi che si susseguono a ovest fino alla depressione desertica del Rub’al Khali.
L’estremità meridionale è infine occupata dal Dhufar, regione montuosa affacciata al mar Arabico, dove le condizioni climatiche e la pur modesta piovosità permettono un discreto insediamento umano.
Il clima è di tipo tropicale caldo e asciutto, le scarsissime precipitazioni sono di influsso monsonico; l’interno è spesso investito da venti caldi e asciutti provenienti dal deserto.
La popolazione è costituita in prevalenza da arabi, seguiti da beduini nomadi, iraniani e indiani, e neri africani.
La popolazione si raccoglie principalmente nel Mascate dove sorgono le città principali. La capitale è Mascate che, con il suo porto gemello di Matrah, domina l’accesso al golfo Persico, ed è il principale centro amministrativo ed economico-commerciale del paese.
Altre città sono Suhar, Sur, Salalah e Nazwa, principale oasi dell’interno.
Grazie all’estrazione del petrolio, il paese ha avviato dagli anni ’70 un processo di modernizzazione e industrializzazione molto rapido.
L’agricoltura rimane di stampo prettamente tradizionale; nelle oasi si coltivano palme da dattero, cereali (sorgo, miglio, orzo) e tabacco; fiorente è anche la frutticoltura, in particolare degli agrumi.
Viene praticato l’allevamento di ovini e caprini, di bovini e di cammelli; una certa importanza ha anche la pesca, soprattutto delle sardine, che costituiscono la risorsa delle popolazioni costiere e che sono in buona parte esportate.
Nel 1967 è iniziato lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, collegati via oleodotto alla raffineria di Mina al Fahal. I proventi derivanti dal petrolio hanno permesso efficaci interventi di miglioramento dei servizi sociali (scuole e ospedali) e delle infrastrutture (comunicazioni).
Oltre all’industria petrolchimica, un certo impulso hanno ricevuto anche l’industria siderurgica e il settore edile e collaterali (cemento).
Dal XVII al XIX sec. i sultani di Oman governano un impero marittimo, acquisito a spese dei portoghesi e il cui centro era Zanzibar. A partire dal 1970 il sultano Qªbñs ibn SaÌd ha avviato un’attività di modernizzazione del paese.
STORIA
Nella lingua dei Sumeri l’Oman si chiamava Magan ed era noto per esportare rame. La sua annessione all’impero persiano achemenide avvenne in data imprecisata. Compare tra le provincie soggette nelle iscrizioni di Dario I con il nome di Makā, a partire dal 524 AC. Intorno al I secolo a.C. alcune tribù arabe cominciarono a stanziarsi nel territorio. Nel 632 d.C., in seguito alle conquiste effettuate da Maometto e dai suoi seguaci, l’Oman venne sottratto al controllo persiano, entrando nell’orbita araba.
Nel 751 i musulmani ibaditi (considerati dal resto del mondo islamico come un ramo kharigita) vi fondarono un imamato che durò fino alla metà del XX secolo.
Importante centro commerciale per molti secoli, l’Oman fu poi oggetto delle mire espansionistiche portoghesi, i quali lo sottrassero al regno di Hormuz: nel 1508 rasero al suolo Qalhat e presero Masqat, il porto principale del paese, che tennero fino al 1659 (anno in cui venne conquistato dagli Ottomani). Questi ultimi vi furono espulsi nel 1741 da Ahmed ibn Said, fondatore della dinastia di sultani che attualmente governa il paese.
All’inizio del XIX secolo, l’Oman riuscì ad espandersi, arrivando a controllare il Belucistan e l’isola africana di Zanzibar. Tuttavia, tali possedimenti vennero via via persi a causa dell’espansione delle potenze coloniali, tant’è che nel 1891 l’Oman stesso divenne un protettorato britannico. Nel 1970 al sultano Said ibn Taymur subentrò il figlio Qabus bin Said Al Said; l’anno seguente il paese riuscì ad affrancarsi definitivamente dal controllo britannico. Sin dal suo insediamento, il sultano Qabūs ha fatto molto per migliorare la situazione economica del paese e mantenere buoni rapporti con tutti gli stati mediorientali. Nel 1996, inoltre, il sultano emanò un decreto con cui si stabilivano norme precisare per regolare la successione reale, dotando inoltre l’Oman di un’assemblea bicamerale con limitati poteri legislativi, introducendo la figura del Primo Ministro e portando ad una prima concessioni di diritti civili agli abitanti. Nel 2001 le forze armate statunitensi si servirono di alcune basi in Oman per le operazioni in Afghanistan. Nel 2003 si tennero le prime elezioni per la Camera bassa dell’assemblea.
SCHEDA
Abitanti 2.398.000
Superficie 309.500 km2
Densità 10,2 ab./km2
Capitale Masqat
Governo Monarchia assoluta
Moneta Riyal dell’Oman
Fuso orario +3h rispetto all’Italia; +2h quando in Italia è in vigore l’ora legale
Lingua La lingua ufficiale è l’arabo, ma l’inglese è ampiamente diffuso nei maggiori centri urbani.
Religione l’Islam. Sono presenti anche minoranze induiste e cattoliche.