LA VALTENESI – Lombardia – Lago di Garda
Stagione: primavera-estate. Tempo: un giorno. Percorso: 70 km circa.
TABELLA DI MARCIA. Da Desenzano, lungo la SS 572, si raggiungono Padenghe sul Garda (6 km) e Moniga del Garda (3 km); qui si lascia la statale e si prende per Manerba del Garda (3 km), San Felice del Benaco (7 km) e Portese (2 km). Si procede per strade interne verso Puegnago (8 km), Polpenazze (4 km) e Soiano (2 km); continuando per Carzago (10 km), Mocasina (2 km) e Bedizzole (4 km), ci si immette nella SS Il per Brescia (18 km).
Lasciata alle nostre spalle Desenzano, puntiamo in direzione di Salò e subito si apre davanti a noi la Valtenesi -verde di colli che si intersecano e si inanellano in cerchie sempre più ampie -, disseminata di castelli e di chiese.
Padenghe sul Garda è il primo paese che si incontra. ‘Porta della Valtenesi’, sorge ai piedi del colle su cui si erge maestoso il castello; tuttora abitato, è sede estiva di appuntamenti teatrali, mentre un tempo fu baluardo contro le invasioni degli ungari.
Villa Barbieri (bell’edificio settecentesco, oggi sede municipale), la parrocchiale di S.Maria (1682) e la chiesetta romanica ad aula unica di S. Emiliano rappresentano altrettanti motivi per una sosta. Proseguiamo per Moniga del Garda, fiera del suo castello e orgogliosa di aver dato i natali al famoso ‘chiaretto’, vino giovane e vivace adatto più che mai ad una sosta ristoratrice, Da non trascurare, in questo piccolo e ridente centro, una visita alla chiesetta di S. Michele (in stile romanico con pronao del Cinquecento) e, se possibile, a villa Brunori-Bertanzi, bella dimora seicentesca nel cuore del Paese.
Procedendo per via interna, tra vigneti e olivi, ecco Manerba con la sua maestosa rocca, magnifica vedetta sull’azzurra distesa del lago.
Solarolo, Montinelle, Gardone, Balbiana, Pieve sono i cinque borghi che formano il paese nel cuore della Valtenesi. Dusano ne è il caratteristico e suggestivo porticciolo. Il Sasso, ai piedi della Rocca, giù fino al lago, è oasi incontaminata in cui ancora prospera la macchia mediterranea, con piante e fiori rari e sottoposti a tutela.
La pluriennale ricerca archeologica ha portato a rinvenimenti di grande interesse storico, raccolti e custoditi nel Museo storico-archeologico della Valtenesi con sede a Montinelle.
Dalla rocca e da ciò che rimane dell’antico castello l’itinerario si snoda per chiese e cappelle: dall’antica Pieve di S. Maria in Valtenesi (chiesa ‘madre’ della zona, in stile romanico, che conserva numerosi pregevoli affreschi risalenti al X-XI sec.), alla chiesa della SS. Trinità, a quelle di S. Bernardo, S. Giorgio, S. Sivino e S. Lucia, tutte databili attorno al XV sec., per finire con la chiesa di S. Giovanni decollato (appartenuta ai cavalieri gerosolimitani) e con la parrocchiale di S. Maria Assunta (XVIII sec.).
Lasciata alle spalle l’isoletta di S. Biagio, ci si presenta maestosa -con la sua villa e il suo verde giardino – l’Isola di Garda (proprietà dei conti Borghese-Cavazza che tuttora la abitano). Lungo il tragitto si incontra per prima la chiesa del Carmine, che conserva affreschi del XV e XVI sec.; poi, a S. Felice, il Monte di Pietà, ora palazzo municipale, i resti del castello, la parrocchiale dai lineamenti barocchi e la quattrocentesca chiesa di S. Fermo (eretta sul promontorio, poco discosto dai resti di una villa romana), Giunti a Portese, il nostro itinerario tra le colline della Valtenesi prende per Cisano -terra ricca di edifici quattrocenteschi e seicenteschi -e si avvia a raggiungere Puegnago e i suggestivi centri della seconda fascia collinare per strade immerse nel verde di vigneti e oliveti, che si aprono qua e là a consentire suggestive vedute del lago.
Piazza don Baldo rappresenta, a Puegnago, un vero e proprio ‘balcone’ da cui ammirare la vallata con sullo sfondo il promontorio della rocca, il lago e Sirmione. A fianco, il castello, caratteristico per la sua forma ovale, e la parrocchiale di S. Michele.
Riprendendo la strada in direzione di Polpenazze si incontra, sulla destra, una deviazione per i laghi di Sovenigo: tre piccoli specchi d’acqua immersi nel verde, nel maggiore dei quali prospera il fior di loto.
Polpenazze, ricca di pregevoli palazzi, fu anche sede di un importante insediamento preistorico; le ricerche avvenute nella zona del lago Lucone, ora prosciugato, portarono al rinvenimento di importanti reperti oggi conservati nel museo di Gavardo. Da non trascurare la parrocchiale di S. Maria (costruita tra il XVI e il XVII sec.) e la chiesa romanica di S. Pietro. Eccoci dunque in procinto di concludere il nostro viaggio in Valtenesi, non senza ricordare che questa è terra di ottimi vini e di eccellente olio d’oliva e che il paesaggio che abbiamo attraversato deve il suo fascino alla ancor consistente presenza dell’agricoltura; di un’agricoltura sempre più specializzata e di una produzione sempre più qualificata che le aziende agricole volentieri propongono alla degustazione del turista aprendo i battenti delle proprie cantine e delle proprie fattorie.
Da Polpenazze per strada assai panoramica -a ridosso del modernissimo e bel campo di golf a 27 buche – si raggiunge Soiano, dove sorgono il castello (che nell’estate ospita rappresentazioni e spettacoli) e la chiesa di S. Michele (XVII sec.).
Valicate le colline – passando per Carzago, Mocasina e Bedizzole – si raggiunge Brescia, città d’arte ricca di fascino e di tesori che meritano di essere scoperti.